Notizie

Rifugio antiaereo della Rocca Malatestiana: consegnare il passato ai giovani di oggi

Condividi:

Nel giugno 1941 il Ministero dell’Interno diramò un telegramma indicante la necessità immediata di munirsi di rifugi per eventuali bombardamenti aerei. A partire da questa data, si adibirono a tale scopo diversi luoghi pubblici e privati, tanto che nel settembre 1943 si contavano rifugi al piano terra del Municipio, nel vecchio acquedotto, nei sotterranei di palazzi nobiliari e di chiese. Nel gennaio 1944 si stabilì di realizzare una galleria di 65 metri nel colle della Rocca per una capienza di 800 persone (290 a sedere), con due ingressi affacciati su viale Mazzoni e protetti da muro paraschegge, e con un foro di aerazione che poteva servire anche da uscita di sicurezza e latrine annesse. Di lì a qualche mese, purtroppo, ci fu la dimostrazione che queste opere non erano frutto di eccessiva prudenza: il 13 maggio 1944, infatti, Cesena subì il suo primo, tragico bombardamento, a cui ne seguirono altri, anche dopo la liberazione della città, avvenuta il 20 ottobre.

Oggi, a distanza di ottant’anni da quell’anno buio in cui si decisero le sorti del nostro paese, l’Amministrazione comunale di Cesena si prepara a riaprire i cancelli del rifugio antiaereo consentendo ai cesenati e a tutti i curiosi e interessati di visitare questo luogo storico di memoria. E, in vista di tale riapertura, il Comune chiede ai cittadini di allora, o ai loro eredi, di condividere più testimonianze possibili sui bombardamenti ai danni della popolazione civile e sull’utilizzo di questo specifico rifugio.

A Cesena tra il 14 giugno 1940 e il 23 settembre 1944 la sirena dell’allarme antiaereo suonò 962 volte, la città subì 76 bombardamenti solo tra il 13 maggio e l’11 dicembre 1944. In tali occasioni, nonostante le misure di sicurezza, si calcola che i morti furono circa 700, e 1800 i feriti. 

Valorizzare la tradizione orale. “Sono diversi nella nostra città – commenta l’Assessore alla Cultura Camillo Acerbi – i luoghi che richiamano i drammatici anni del secondo conflitto mondiale. Dall’Abbazia benedettina del Monte, con la sua ‘clausura violata’, alla Rocca Malatestiana, con i suoi assalti, possiamo tracciare un filo invisibile della memoria, reso più forte e concreto da documenti, fotografie, diari di coloro che vissero quei giorni e che ci hanno permesso di ricostruire una pagina di storia molto importante per il nostro paese e per Cesena. Agli interventi edilizi, fondamentali per poter consentire ai visitatori di tornare in questo luogo, vogliamo affiancare iniziative tese a conservare e sviluppare tale memoria. Ci rivolgiamo dunque a tutti i cesenati chiedendo loro di condividere testimonianze legate al rifugio della Rocca. Chiunque sarà benvenuto. La documentazione raccolta diventerà lo strumento per raccontare ai giovani di oggi e alle generazioni future cosa è stato il passaggio della guerra a Cesena, e forse anche di capire meglio cosa stanno tuttora provando altre popolazioni che vivono ancora questa tragica esperienza”.

Tutti coloro che vorranno rispondere all’appello lanciato dall’Amministrazione comunale potranno farlo indirizzando una mail a ufficiostampa@comune.cesena.fc.it oppure telefonando allo 0547 356330 dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 13:00.